La Roma risponde a Karsdorp: procedura avviata

Riflettori accesi sul ‘caso’ Rick Karsdorp in casa Roma. La società giallorossa risponde al terzino olandese, avviando una procedura per multarlo

Non si placa il caso intorno a Rick Karsdorp in casa giallorossa. Il terzino olandese è stato messo, pur senza esser nominato, alla porta da José Mourinho. Il tecnico portoghese, dopo il pareggio in casa del Sassuolo, lo aveva indirettamente invitato a cambiare squadra a gennaio. In seguito il numero 2 giallorosso decise di non presentarsi alla chiamata del tecnico a Trigoria, prima del ritiro in Giappone.

La Roma risponde a Karsdorp: procedura avviata
Rick Karsdorp ©LaPresse

Rick Karsdorp saltò così la tournée in terra nipponica, situazione che non si è ripetuta in Portogallo. Il terzino olandese infatti prima della partenza per l’Algarve si rivide a Trigoria, lavorando col resto della squadra e scendendo anche in campo nelle gare amichevoli. Ma la rottura consumata tra il calciatore e la società giallorossa non sembra sanata, il suo addio è sempre più probabile nelle prossime settimane qualora dovesse giungere sul tavolo di Tiago Pinto la giusta offerta. Anche l‘avvocato del terzino giallorosso ha parlato di quanto accaduto al proprio assistito, mentre la Roma risponde con l’avvio di una procedura nei confronti dello stesso Rick Karsdorp.

Braccio di ferro Roma-Karsdorp: procedimento avviato

La Roma ha intenzione di portare avanti il braccio di ferro legale con il calciatore olandese. Il numero 2 giallorosso vede l’avvio di un procedimento che potrebbe portarlo a pagare una sanzione importante. La società giallorossa porta avanti il braccio di ferro legale con il terzino, reo di non essersi presentato alla prima chiamata a Trigoria dopo la convocazione di José Mourinho.

La Roma risponde a Karsdorp: procedura avviata
Rick Karsdorp a colloquio con José Mourinho ©LaPresse

La società giallorossa ha avviato una procedura con il Collegio Arbitrale per superare la soglia del 5% decurtabile dallo stipendio del calciatore. L’accordo collettivo infatti non prevede che si superi tale soglia dello stipendio lordo. A decidere quindi sarà il Collegio Arbitrale, con un arbitro nominato da ognuna delle due parti e un presidente indipendente che entro due mesi dovrà emettere una sentenza sul caso.

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