Intervenuto al Social Football Summit, l’ex agente FIFA ha svelato gli scenari sul futuro del calciatore argentino e del tecnico di Jesi
Costantemente al centro delle cronache calcistiche per una nuova offensiva nel mondo del calcio europeo che sembra sempre imminente, i fondi sovrani dell’Arabia Saudita, del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti incombono sul futuro di club, giocatori e tecnici.
Nell’agosto del 2023 la Federazione Saudita, nell’àmbito di una rinnovata presenza nel calcio che conta – la candidatura per i Mondiali del 2034 avanza spedita – ha ingaggiato Roberto Mancini come CT della propria nazionale. Il ricchissimo contratto sottoscritto dall’ex allenatore della Nazionale italiana, con tanto di carta bianca su scelte e metodologie di allenamento, non ha prodotto i risultati sperati.
La deludente Coppa d’Asia e il cammino incerto nelle qualificazioni alla kermesse mondiale del 2026 hanno convinto i vertici sauditi ad interrompere il rapporto dopo appena 14 mesi. L’ex tecnico di Lazio ed Inter si è ritrovato così libero, e subito il suo nome è stato accostato a grandi panchine della Serie A italiana. Non ultima quella della Roma, in particolar modo dopo l’esonero di Ivan Juric.
Lungi dall’abbandonare il proprio interesse per figure di rilievo del calcio del Vecchio Continente, il paese asiatico è sempre pronto a corteggiare anche giocatori di alto profilo per aumentare il tasso tecnico della Saudi Pro League, la lega di riferimento in cui potrebbero approdare, tra qualche mese, stelle di assoluto livello mondiale come Momo Salah e Vinicius Jr.
Dybala e Mancini, parla l’esperto: cosa bolle in pentola
Nicola Innocentin,Ceo della Global Football Service ed ex agente FIFA, è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in un’intervista esclusiva. Presente al Social Football Summit in corso di svolgimento allo Stadio Olimpico di Roma come esperto della realtà saudita perché forte di un’esperienza di ben 8 anni passati a viaggiare e tornare dal paese, l’ex agente FIFA ha parlato del futuro di Roberto Mancini e del possibile approdo di Paulo Dybala, il cui futuro resta in bilico, nel ricco campionato saudita.
“Roberto ha cercato di portare dei cambi di metodologia che avrebbero avuto bisogno di tempo. Purtroppo gli allenatori vengono misurati spesso e volentieri dai risultati, che comunque non erano stati così negativi. Era riuscito ad apportare dei miglioramenti tra i giocatori sauditi, ma l’ambiente aveva delle aspettative sovradimensionate. Come si è visto con il ko con l’Indonesia per 2-0, non era Mancini il problema. Credo che per lui come per altri diventi importante scegliere il progetto giusto. Dovunque c’è bisogno di tempo per creare una squadra a propria immagine e somiglianza. Un esempio perfetto in questo senso è l’Atalanta di Gasperini. Penso che in questa fase lui stia valutando le opportunità future dal punto di vista progettuale, che sia in Italia o all’estero“, ha esordito Innocentin.
“Dybala in Arabia? Gli arabi sono un po’ imprevedibili. Di sicuro hanno centralizzato le decisioni e pensato a una lista di nomi da mettere a disposizione delle società. È probabile che cercheranno a gennaio di tornare su quei giocatori che non sono riusciti a prendere, ma non penso che ci saranno grandi stravolgimenti a meno di opportunità particolari. In questo momento, in Arabia sono più concentrati sulla privatizzazione dei club, che sull’acquisizione di giocatori sul mercato“, ha concluso.