L’ottimo momento di forma della squadra giallorossa è segnato dall’inaspettata ribalta conquistata da chi sarebbe dovuto partire a gennaio
20 punti nelle prime 8 gare disputate in campionato nel 2025. 10 risultati utili consecutivi, con una media di 2,5 punti a gara. 10 lunghezze recuperate in classifica alla Fiorentina, 8 alla Lazio, 7 al Bologna e 6 al Milan. Meglio anche di Juventus ed Inter, che pure – al netto di qualche inciampo – avrebbero guidato la graduatoria delle squadre col miglior rendimento nell’anno solare. In testa invece c’è la Roma. Che ora non vuole fermarsi più.
La rinascita giallorossa, che ha evidentemente in Claudio Ranieri l’artefice principale, è stata però possibile anche grazie all’apporto di una serie di giocatori che a gennaio avrebbero potuto (o dovuto, secondo una parte della tifoseria) salutare il gruppo. Calciatori che avevano perfino trovato l’accordo con altri club, o che, messi di fatto sul mercato dal DS Ghisolfi, non sono andati via solo per una loro esplicita volontà. Forse la convinzione di poter ancora essere utili alla causa, la volontà di lavorare sodo per (ri)guadagnare posizioni nelle gerarchie del mister è stata ben riposta. Il campo ha parlato a loro favore. E la Roma gongola.
Da Celik a Cristante e Shomurodov: la classe operaia va in Paradiso
Sono loro: Zeki Celik, Eldor Shomurodov e Bryan Cristante, le nuove frecce nell’infinito arco a disposizione del saggio tecnico giallorosso. Oltre ai gol di Paulo Dybala, alle magie di Tommaso Baldanzi, alla sostanza di Manu Koné e alle chiusure difensive di Gianluca Mancini ed Evan Ndicka, c’è la ritrovata vena di profili che parevano esser stati messi nel dimenticatoio.

Il centravanti uzbeko, che ora insidia la titolarità di Artem Dovbyk anche quando l’ucraino tornerà al 100% della sua condizione fisica, è l’emblema del piccolo capolavoro targato Ranieri. Praticamente già ceduto al Venezia, l’ex Genoa è rimasto per esplicita volontà della ‘vecchia’ volpe di Testaccio. Anche sul difensore turco, già in procinto di tornare in Turchia, le scelte di Ranieri – che ha insistito nello schierarlo difensore centrale di destra – hanno pagato. Contro tutto e tutti, quasi.
Diverso, ma non troppo dissimile, il discorso su Bryan Cristante. Fermato da un infortunio quasi all’alba della nuova avventura dell’allenatore sulla panchina giallorossa, il centrocampista ha atteso il suo momento. Pagando anche dazio, in termini popolarità – mai troppo elevata presso la tifoseria – con l’espulsione di Oporto e la successiva squalifica per la gara di ritorno.
Il quasi 30enne non ha però alzato bandiera bianca, ripresentandosi titolare col Monza e lasciando il segno sulla gara con un gol e un assist. Oltre al premio di migliore in campo deciso dalla Lega per il suddetto incontro. La classe operava va in Paradiso: è lo stesso Ranieri ad aver aperto le porte del luogo incantato.