La ‘candidatura’ non si è fatta attendere: l’annuncio durante la premiazione chiama direttamente in causa i giallorossi
Con la testa rivolta al prossimo delicatissimo impegno di campionato contro il Torino, ma con un occhio rivolto anche alla programmazione in vista della prossima stagione. Pur continuando ad alimentare il sogno di griffare con il quarto posto una stagione che definire dai due volti sarebbe solo un eufemismo, la Roma si interroga sul suo futuro.

La scelta dell’erede di Claudio Ranieri – allo stato attuale della situazione – non ha ancora portato a sbocchi concreti. Tra smentite e colloqui sotto traccia, però, la sensazione è che la prossima settimana possa rappresentare un vero e proprio turning point. A bocce ferme e con la stagione ormai alle spalle, infatti, è verosimile pensare che la Roma possa sciogliere le riserve e annunciare l’accordo con il nuovo allenatore. Una tematica – quest’ultima – che ormai da tempo è seguita con attenzione da una piazza ancora in attesa di conoscere il suo nuovo condottiero.
Mancini alla Roma: l’annuncio non passa inosservato
Una candidatura per certi aspetti sorprendente – almeno nei modi con la quale è maturata – è stata ‘alimentata’ da Roberto Mancini, un nome che effettivamente è stato accostato in tempi e in modi diversi alla panchina della Roma. Intervenuto nel corso della premiazione Gianni Di Marzio a Portofino, Mancini ha risposto anche ad una domanda ‘provocatoria’ in merito al suo gradimento all‘ipotesi Roma.

Incalzato dalle domande di Matilde Brandi, l’ex CT della Nazionale ha infatti ammesso: “La Roma è una grande squadra. Se mi piacerebbe allenarla? Sì sì, molto“. Nessuna parola di circostanza, insomma. Una risposta immediata, lucida e trasparente che potrebbe anche aprire uno squarcio importante.
Piuttosto vicino ad accettare la proposta della Juventus nei mesi scorsi, prima che l’intervento di Elkann facesse convergere la scelta per il post Thiago Motta verso Tudor, quello di Mancini è un profilo che continua ad essere accostato a diversi club italiani, Milan compreso. E chissà che anche la Roma non possa decidere di ritornare sui suoi passi e riannodare i fili di un discorso apparentemente messi in sordina. L’assist, del resto, è da vero numero 10…