Roma, il ritorno di Pallotta | Stadio, Zaniolo, Monchi: le sue parole

L’ex presidente della Roma James Pallotta per adesso è fuori dal mondo del calcio ma potrebbe presto rientrarvi. Nel frattempo ha parlato del suo passato.

Roma
L’ex presidente della Roma James Pallotta (Getty Images)

Nella scorsa estate, dopo aver ceduto la proprietà della Roma nelle mani della famiglia Friedkin, si era subito parlato di un possibile investimento da parte del milionario americano, magari nel Newcastle. Storico club inglese che sta cercando di rimanere quantomeno in Premier League, in attesa di tempi migliori. James Pallotta – come riporta il portale “The Athletic” – ha rimarcato la sua ammirazione per il campionato inglese. “Penso che se c’è un posto che ha senso per me, è la Premier League”, ha detto. “Penso che ci siano squadre interessanti in Premier League che hanno una grande storia. Questo è il tipo di cose per le quali penso sarebbe interessante far parte di un buon gruppo (di investitori)” ha detto.

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Roma, le parole di Pallotta

Monchi
Monchi @ Getty Images

L’ex presidente però tra i tanti argomenti toccati ha parlato ovviamente anche della Roma. E di Totti e De Rossi, le due stelle del club che hanno lasciato il giallorosso durante la sua presidenza. “Non avevo alcun vantaggio dal vedere ritirare due delle più importanti bandiere di ogni tempo della Roma. Con De Rossi e Totti abbiamo fatto quello che pensavamo fosse giusto per la squadra” ha detto Pallotta.

Che ha parlato anche della vicenda stadio: “C’erano grandi sponsor in attesa e la Coca-Cola era uno di questi. Avevamo tanti sponsor che volevano essere coinvolti e fa male non essere riusciti ad avere lo stadio, ho ricevuto centinaia di mail di persone che non vedevano l’ora di vederlo costruito. Avremmo avuto incassi dai naming rights per 15-20 milioni” ha detto al portale.

Un retroscena anche sull’arrivo di Zaniolo. “E’ stato tutto merito di Baldini, che chiamò l’Inter e gli disse che non avremmo ceduto Nainggolan se non in cambio di Zaniolo. Monchi chiese chi fosse”. Parole non al miele per l’ex ds: “Mi prendo tutta la colpa di essermi fottuto da solo. Under e Kolarov sono stati buoni acquisti, ma sono stati fatti anche errori costosi. Io sono rimasto a guardare e fu un errore. Monchi non accettava nessun aiuto dall’esterno” ha detto.

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