La recente sfuriata del tecnico salentino non ha creato un terremoto solo all’interno del club partenopeo: profonde riflessioni in casa Juve
La bomba tanto attesa è esplosa. Anticipata da un malcontento poi cavalcato dallo stesso tecnico nella clamorosa conferenza stampa tenutasi alla vigilia di Monza-Napoli, che per inciso rappresentava uno snodo cruciale nella stagione degli azzurri, lanciati all’inseguimento dell’Inter capolista.
“Ad inizio anno ho detto molte cose, alcune posso confermarle e altre no. Non rinnego niente, ma mi sono reso conto di alcune dinamiche, come il discorso di Kvaratskhelia. Avevo detto che il Napoli non doveva essere un club di passaggio, ora non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. In otto mesi qui ho capito che tante cose non si possono fare“. Questo lo sfogo di Antonio Conte, uno dei tecnici più cercati dalle big italiane per la panchina del prossimo anno, nonché sogno malcelato quanto meno di parte della dirigenza della ‘Vecchia Signora‘.
Invocato dai tifosi bianconeri già nei periodi più oscuri del triennio di ritorno di Max Allegri, indicato dalla piazza come l’uomo giusto – forse l’unico – per riaprire un ciclo di vittorie dopo il fallimento dell’esperienza Thiago Motta, il salentino non è mai stato così vicino a lasciare un club che pure potrebbe portare a conquistare uno Scudetto che avrebbe dell’incredibile.
Il patron dei campani De Laurentiis ha immediatamente replicato alle parole del suo tecnico, rimandando ogni discorso a fine stagione ma sottolineando come non sia stato opportuno seminare il dubbio sulla sua permanenza in un momento così importante non solo della stagione, ma della storia del Napoli.
Dietrofront Elkann, Giuntoli alle corde: vince Conte
Se ufficialmente il club bianconero si è riservato il diritto di confermare Igor Tudor sulla panchina qualora il croato raggiungesse l’obiettivo minimo del quarto posto, a nessuno sfugge la penale d’uscita, pari a 500mila euro, che la Juve potrebbe pagare per dare il benservito al croato nonostante lo stesso abbia eventualmente raggiunto quanto gli sia stato chiesto. Compreso un dignitoso percorso nel Mondiale per Club che si svolgerà da metà giugno a metà luglio.
Nell’attuale incertezza se proseguire o meno con l’ex difensore centrale alla guida della squadra anche per l’anno prossimo, John Elkann sta riflettendo a lungo sull’ipotesi di un clamoroso ritorno di Conte. Qualora l’Ad di Exor si convincesse di un’idea che inizialmente non lo aveva affatto affascinato, a farne le spese sarebbe il Football Director Cristiano Giuntoli, lontano anni luce da un feeling di ordine tecnico con il mister pugliese.
“Conte sta già praticamente mollando gli ormeggi, sta dicendo: ‘Me ne vado’. De Laurentiis ha già messo in conto il possibile addio di Conte infatti ha già preso contatti con Massimiliano Allegri per la successione. A Giuntoli, Conte non piace. Il tecnico del Napoli ha detto quelle cose perché ha annusato che alla Juve lo rivogliono: Giuntoli lo ha capito e non vorrebbe Conte. Giuntoli vorrebbe continuare con Tudor perché gli piace e sarebbe disposto a dargli chances per continuare il prossimo anno“, ha incalzato su X Marcello Chirico, giornalista molto addentro alle vicende di casa Juve.
Tudor non si sente traghettatore perché c’è chi lo supporta e non vuole l’arrivo di Conte#Juventus #Juve #Tudor #Giuntoli #Conte
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— Marcello Chirico (@MarcelloChirico) April 19, 2025
“Il problema di Giuntoli è che non può scegliere il nuovo tecnico da solo e una parte della Juventus ha scelto di andare su Conte; parte che sta tirando con sé sempre più affiliati. Elkann che era il primo che non voleva Conte, adesso si sta convincendo. Conte è super motivato, juventino, ha voglia di vincere. Sa come si vince. La Juve non vuole fare un altro salto nel buio. Questo Conte l’ha percepito e sta facendo la sua parte. A Giuntoli non va bene: o il dirigente si adegua oppure se ne va“, ha concluso.