L’intervista esclusiva al rampante tecnico spagnolo dischiude scenari interessanti per la panchina della Roma e non solo: tutta la verità
Sulla cresta dell’onda. Già enfant prodige del calcio spagnolo, passato tra le fila di quasi tutti i più grandi club del Vecchio Continente e allenato in passato da mostri sacri come Pep Guardiola, José Mourinho e Antonio Conte, oggi Cesc Fabregas è uno dei giovani tecnici più apprezzati sulla piazza e tra i più ambìti da tanti club in procinto di avviare una rivoluzione tecnica che parta dalle rivoluzionare idee del quasi 38enne catalano.

Il Como, il suo Como, quello in cui ha chiuso la carriera da calciatore con 17 presenze nella serie cadetta e di cui è poi diventato velocemente prima allenatore della Primavera, poi tecnico ad interim della prima squadra e poi sicuro condottiero di una squadra che ha raggiunto comodamente la salvezza regalando spettacolo in tutti i campi d’Italia, oggi è accostato a tante big del nostro calcio. Alla società lariana Fabregas deve molto, così come lo stesso Como, di cui il catalano ha anche acquisito delle quote in società, deve a lui l’impetuosa crescita come realtà del calcio italiano. Il futuro però incombe, il futuro è tra qualche settimana, quando il giovane allievo di Arsène Wenger sarà chiamato a prendere una decisione.
A tutto Fabregas: da Conte a Mourinho al mercato
Intervistato in esclusiva da ‘Il Corriere dello Sport’, il mister che compirà 38 anni il prossimo 4 maggio si è prodotto in una vera e propria elegia di tutti i grandi maestri avuti nella sua straordinaria carriera da calciatore. Un percorso che ha rischiato anche di incrociare (che fosse un segno del destino?) la strada giallorossa.

“Quando ero al Chelsea, Monchi mi cercò per la Roma. Stavo attraversando un momento difficile. Conte, appena arrivato, impiegava Matic e Kantè in mezzo al campo nel 3-4-3. Sono situazioni che si verificano, ma non la stavo vivendo bene. Ho dovuto spingere tantissimo per farmi apprezzare da lui e trovare spazio. Bene, in quel periodo parlai con Monchi per la Roma e Gazidis per il Milan. Mi volevano entrambi“, ha rivelato Fabregas.
Inevitabili le domande sul corteggiamento ricevuto in questi mesi soprattutto dai club italiani già a caccia di un nuovo allenatore: “Non lo so, niente è ancora deciso. Ho bisogno di una breve sosta a fine campionato, di un attimo di respiro prima di sedermi al tavolo con il Como“, ha ammesso il tecnico.
“Devo capire dove vogliamo andare. E in che modo. La priorità è il Como. È normale che qualcuno si sia fatto vivo. Ci sono squadre che stanno cercando l’allenatore o il giocatore. Chiamano e ci sta. È così, non dobbiamo dire bugie alla gente. Capita ovunque“, ha poi concluso Cesc prima di rivelare che anche l’attuale tecnico del Real Madrid, all’epoca della sua poco felice esperienza napoletana, lo aveva cercato come elemento da inserire in rosa: “Anche Ancelotti fece un tentativo quando stava a Napoli. Una sera era al ristorante con la moglie e quando Darren – il suo agente, ndr – lo vide mi disse “Vedrai che Carlo ti chiederà di andare al Napoli“. Il tutto si concluse poi con un nulla di fatto





