Roma, questione stadio, parla il progettista Schiavone: “Si può fare”

Roma, tiene banco quotidianamente la questione stadio. A “La Repubblica” ha parlato il progettista Schiavone: “Task force per il Flaminio”.

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Dan Friedkin (Getty Images)

L’architetto Mauro Schiavone, che ha firmato nel 2014 il piano di fattibilità per la riqualificazione dello stadio Flaminio, ha concesso un’intervista a “La Repubblica”: “Bisognerebbe mettere su un tavolo di coordinamento tra Coni, Comune, società, eredi di Pier Luigi e del figlio Antonio Nervi, i progettisti, una task force che prenda in mano la situazione. I vincoli sono superabili”.

Il problema potrebbe essere quello dell’aumento dei posti a sedere, che stravolgerebbe tutto l’impianto: “Ma non sarà così, basta ricordare che per le gare del Sei Nazioni di rugby si sono aggiunte gradinate temporanee per portare i posti da 30mila a 40mila. E si potrebbe installare una struttura esterna che lascerebbe invariata la forma dell’edificio esistente”.

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Roma, anche la questione parcheggi sembra superabile

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Lo Stadio Olimpico (Getty Images)

“In tutta l’area a partire da piazzale Ankara, il nodo di scambio con via Salaria, Cassia e Flaminia offre 1750 posteggi”. Che sicuramente sono insufficienti per i tifosi, ma Schiavone ha spiegato che “da piazza del Popolo, dove arrivano metropolitana e treni da Viterbo, il percorso a piedi è meno di mille metri”.

“Senza dimenticare – ha concluso – che all’Olimpico a poca distanza non ci sono tanti parcheggi. Ma intorno, specialmente sul Lungotevere, gli spettatori delle partite hanno sempre trovato dove lasciare la macchina”.

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