Roma, nuova mossa Friedkin | Ecco le tre opzioni

Dopo una scelta forte fatta nei mesi scorsi, adesso si prova a ripartire da zero con il progetto. I Friedkin valutano tre strade.

Uno dei temi più caldi di questi ulimi anni in casa giallorossa è stato proprio quello legato allo Stadio della Roma, progetto che proprio qualche mese fa è stato definitivamente e ufficialmente abbandonato dalla nuova proprietà americana, dopo il tempo speso dall’ex presidente James Pallotta – il quale oggi si è pubblicamente espresso sui Friedkin in maniera non proprio positiva.

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Fienga, Dan e Ryan Friedkin ©LaPresse

Dopo le ultime scelte in ambito dirigenziale, con l’uscita di scena dopo neanche 12 mesi di Stefano Scalera – l’uomo scelto proprio dai due texani per le relazioni istituzionali, in particolar modo per la questione stadio, per il quale si prospetta un ritorno al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) – adesso Dan Friedkin, secondo quanto riportato da ‘Il Tempo’, avrebbe affidato la delega relativa alla questione stadio al nuovo CEO Pietro Berardi.

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Stadio Roma, mossa Friedkin

Secondo l’edizione online del noto quotidiano, adesso ci sarebbero tre strade per il futuro nuovo impianto di gioco per la società capitolina. La prima opzione resta quella dell’area Mercati Generali/Gazometro sull’Ostiense, la seconda l’area dell’ex Sdo di Pietralata/Tiburtina e la terza rimane come ipotesi quella di una enorme ristrutturazione dello Stadio Olimpico che implicherebbe ovviamente un accordo con Sport & Salute, il Coni e la Lazio stessa.

Dan e Ryan Friedkin
Dan e Ryan Friedkin ©LaPresse

Saranno dunque mesi cruciali quelli di una scelta molto difficile. Nelle prossime settimane, infatti, ci sarà in uncontro importante tra Pietro Berardi e il primo cittadino di Roma, ovvero il neo sindaco Roberto Gualtieri, con la presenza molto probabile anche della presidenza giallorossa. In Italia sono poche le squadre che hanno uno Stadio di proprietà, ma la pandemia legata al Covid-19 ha dato modo anche di fare nuove leggi e dare possibili accelerate all’iter burocratico della costruzioni di grandi impianti.

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