Già tra i papabili candidati alla successione di mister Ranieri, il tecnico toscano è ambìto anche da altri club: l’incontro cambia tutto
Per come si sta sviluppando il suo forzato anno sabbatico (l’allenatore è stato esonerato a sorpresa sul finale della scorsa stagione, subito dopo aver alzato al cielo la Coppa Italia), sembra di rivivere ciò che accadde ad Antonio Conte lo scorso anno.
Fermo in seguito all’interruzione del rapporto col Tottenham, finito a marzo del 2023, il salentino decise di optare per un anno sabbatico, giustificato anche dal rimettersi in piena forma dopo qualche problemino fisico di troppo. Accostato continuamente ai top club inglesi e anche italiani lungo tutta la scorsa stagione (incessanti le indiscrezioni su un suo ritorno alla Juve proprio al posto di Allegri, per non parlare delle piste Roma e Milan), Conte si è fatto desiderare a lungo. Salvo poi sposare la causa partenopea, una piazza di cui il tecnico aveva già parlato in un certo modo nel corso della celebre intervista a ‘Belve‘.
Esattamente come il suo primo predecessore prima del trionfale quinquennio alla Juve, anche ad Allegri il telefono squilla in continuazione. Lo vogliono in Premier, in Arabia Saudita – clamorosa l’offerta messa sul piatto dall’Al Ahli, disposto a pagarlo 20 milioni netti a stagione – e, altra analogia col collega, perfino alla Juve. Soprattutto nei periodi più bui del viaggio di Thiago Motta sulla panchina bianconera.
E poi c’è la Roma, che a lui aveva pensato sia per il post De Rossi che per il dopo-Juric e che ora, preso atto della ferma volontà di Ranieri di lasciare l’incarico a fine anno, si sta rituffando con decisione sul livornese. L’incontro in terra americana ha impresso una decisa svolta alla questione.
Allegri dopo Ranieri, c’è l’ostacolo Milan: rossoneri pronti a tutto
L’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’ riferisce infatti della ferma volontà del Milan di riportare a casa colui che, nel 2011, riportò lo scudetto sulla sponda rossonera della città dopo il Triplete dei rivali cittadini. Beffato, per il bis scudetto, proprio dalla prima Juve di Conte l’anno successivo, l’allevo di Giovanni Galeone non seppe ripetere il successo del suo primo anno a Milanello, subendo poi un doloroso esonero a gennaio del 2014.
Sono dunque passati oltre 10 anni dall’ultimo allenamento diretto da Allegri nelle vesti di tecnico del Diavolo, ma in città nessuno lo ha dimenticato. Anche perché, a parte la contraddittoria esperienza di ritorno alla Continassa, Max è sinonimo di vittoria. E di una certificata capacità di fare strada anche in Europa, come dimostrano le due finali di Champions disputate con la Juve.
Tutti elementi ritenuti decisivi e importanti dall’Ad Furlani e dal patron Cardinale che, dopo un incontro tenutosi a New York, hanno deciso di puntare forte sul cavallo di ritorno. Il tecnico, dal canto suo, otterrebbe tutte le garanzie del caso per una nuova avventura nel club che lo lanciò nell’Olimpo degli allenatori italiani. Anche a livello ambientale, Allegri godrebbe dell’appoggio di gran parte della piazza, oltre a non avere alcuna difficoltà a tornare laddove – che coincidenza – ha ancora una casa di proprietà.
I Friedkin, Ghisolfi e Ranieri prendono atto dell’imminente affondo dei meneghini su uno dei grandi obiettivi per la panchina della Roma del futuro. Ancora non è detta l’ultima parola, ma la corsa ad Allegri si è fatta ora davvero complicata.